Tavola di Piobbico

La tavola, appartenente all’Abbazia di Piobbico, testimonia il legame tra il territorio e la popolazione: San Benedetto e Santa Caterina d’Alessandria, dipinti in primo piano intercedono, rispettivamente, per Sarnano e Piobbico offrendo, insieme agli altri due santi, la protezione della Madonna e del Bambino. Interessanti sono i due stemmi posti in basso al centro che, probabilmente, rappresentano i committenti dell’opera.

Altrettanto interessante è la tecnica pittorica: veloce, sicura, disegnata e delineata da pennellate nere. Tali caratteristiche richiamano la tecnica ad affresco non solo nell’esecuzione, ma anche nell’uso dei pigmenti: vi sono tutti i colori primari: ocra gialla, rosso cinabro, azzurro smalto dato su fondo nero, il bianco che suggerisce l’intonaco a calce e il nero.

Il dipinto possiede una cornice materialmente ricavata nella dimensione delle tavole. E’ delineata nel volume da cornici lignee chiodate e otticamente evidenziata da un bianco, marcato da una fascia nera, e dall’azzurro smalto lavorato con motivi floreali bianchi e rossi. Il bordo esterno di questa “cassetta” è delimitato da una cornice lignea dipinta di rosso, forse non originale. Anche questa soluzione di chiusura, ricavata sulla medesima superficie, ricorda lavori ad affresco e la cromia suggerisce opere artistiche precedenti.

Il particolare intervento di restauro si è concentrato sul supporto in legno costituito da dieci tavole in abete accostate in senso longitudinale e collegate tra loro da inserti in legno e sul retro da tre traversine orizzontali. Le tavole erano attaccate da insetti xilofagi e molto rovinate; sono state consolidate ed integrate con tassellatura.

E’ stato messo a punto un sistema di parchettatura originale, adatto al caso specifico, che potesse collegare le dieci tavole senza appesantire ulteriormente l’opera mantenendone le caratteristiche di costruzione e garantendo, al contempo, la conservazione del supporto e dello strato pittorico soprastante.